Il “Gruppo educhiamoci alla pace” (Gep) è un’associazione nata nel 1992 a Bari con significativi collegamenti con altre realtà diffuse in Italia (Fasano, Piacenza, Torino, Roma, Sulmona, Cesena, Palmi, Monteleone di Puglia, Pisa), che opera nella direzione di un cambiamento della società in modo pacifico e nonviolento prendendo come guida la citazione di Lev Tolstoj “L’educazione degli altri non può che passare attraverso l’educazione di noi stessi”.

È, infatti,leduchiamo-cila peculiarità della nostra proposta: autoeducarsi vuol dire affinare quella capacità individuale che trasforma ogni situazione di vita e ogni incontro. Si tratta di diventare protagonisti attivi e consapevoli di un processo formativo costante. Non abbiamo mai preteso di insegnare niente agli altri, abbiamo cercato di creare situazioni in cui fosse possibile un apprendimentoreciproco.

Vogliamo impegnarci, consapevoli dei nostri limiti, perpraticare piuttosto che predicare la pace nella quotidianità, senza mai dimenticare lo sguardo allargato verso il mondo con annessi disastrosi conflitti bellici che angustiano il pianeta come in Siria,Yemen, Afghanistan, Iraq, Medio Oriente, Africa.

Per comprendere meglio perché ci siamo costituiti, è necessario andare indietro nel tempo, agli anni dal 1983 al 1987 quando alcuni di noi hanno partecipato a campi estivi formativi in Toscana attraverso il Coordinamento nazionale degli insegnanti per la nonviolenza presso la chiesa di S.Andrea, dove nel 1954 è sorta la scuola di Barbiana di don Lorenzo Milani; al 1988 presso la cascina della Ghiaia in Piemonte con Lina Ferrero esperta del metodo Freire; dal 1989 al 1992 nella casa per la Pace di S.Gimignano di Alberto l’Abate, recentemente scomparso. Dopo queste arricchenti esperienze formative e umane insieme a Danilo Dolci, Grazia Honegger Fresco, Nanni Salio, Angela Dogliotti Marasso, Giovanni Catti, Jerome Liss, Pat Patfoort, Roberto Mazzini, Lennart Parknas, Gianfranco Zavalloni, Daniele Novara, Bruno e Pasquale Jannamorelli, Piergiorgio Acquistapace, Mario Bolognesi, Raffaello Saffioti , Antonino Drago e tanti altri ed altre, abbiamo deciso di proporre la costituzione del GEP a Bari nel sud Italia.

L’azione formativa del Gep, ha il desiderio di continuare a proporre un cammino di educazione alla pace e alla nonviolenza, che assume molteplici sfaccettature di educazione all’ascolto, ai diritti umani,all’interculturalità/mondialità, al futuro ,alla salvaguardia dell’ambiente, alla gestione nonviolenta e creativa dei conflitti, alla legalità, allo sviluppo sostenibile dei popoli, all’accoglienza ed integrazione/interazione dei migranti. Il Gep vuole sostenere l’allargamento da una sfera prettamente individuale a una dimensione sociale e collettiva. Si auspica, così, di passare dalla culturadellimpotenza, dellarecriminazione e della sola protesta/denuncia a quella della progettualitàcreativa, ritenendo fondamentale esplorare nuovi paradigmi educativi, avendo come graditi compagni affidabili le emozioni e la vita palpitante, e cercando di nonscinderemaiifinidaimezzi da adottare, che è una specificità del metodo nonviolento di Gandhi. Altro punto nodale di questa nostra proposta è utilizzare una modalità interattiva e coinvolgente, capace di valorizzare le differenze e le intelligenze multiple. E per fare ciò, i vari componenti del gruppo hanno deciso, negli anni trascorsi, di formarsi adeguatamente attraverso percorsi formativi mirati di PNL (programmazione neuro-linguistica con indirizzo umanistico integrato), teatro, metodo Gordon di stampo rogersiano “insegnanti/genitori efficaci”, metodo maieutico di Danilo Dolci, enneagramma, feldenkreis, movimento creativo, psicosintesi, biodanza, comunicazione ecologica. Dal 2016 alcuni soci sono stati attivi nell’alveo della “Squola Penny Wirton” fondata da Eraldo Affinati dove i volontari gratuitamente insegnano italiano ai migranti.

Il GEP si rivolge pertanto a tutti coloro che sono impegnati in una relazione educativa:

  1. Ai/lledocenti che sentono la necessità superare la logica di un aggiornamento/formazione solo frontale, informativo, asettico e freddo, per passare a una formazione più globale, integrale e personale, oltre che professionale, mediante la valorizzazione delle proprie esperienze, l’apertura all’ascolto attivo, al confronto costruttivo, alla fiducia nelle proprie ed altrui capacità veicolando, attraverso metodologie didattiche innovative, multimediali, interdisciplinari, valori solidi e vitali come la pace, la giustizia, la solidarietà, senza trascurare emozioni, corpo, cuore e cervello.
  2. Aigenitoriche, attraverso la riflessione personale di entrambi e di coppia, la conoscenza dei diversi stili educativi con relativo confronto con altre esperienze, desiderano trovare nel loro difficile, avvincente “mestieredigenitore” ilpiaceredifare,essereediventareeducatori efficaci ed adeguati, per rispondere meglio alle sfide dei figli del nostro tempo, con un’attenzione particolare alla tecnologia informatica con annesso utilizzo dei cellulari, social network.
  3. Agli/alleoperatori/ricisociali,volontari, animatori di gruppo, agli educatori in generale che avvertono l’esigenza di una maggiore consapevolezza del proprio modo di gestire le dinamiche relazionali e che desiderano arricchire il loro bagaglio pedagogico, introducendo temi, strategie e tecniche mutuate dalla nonviolenza.
  4. Atutti/ecoloro, che cercano occasioni di crescita personale, che si impegnano ed operano per la costruzione di una società più giusta, pacifica, colta, bella. E che vogliono formarsi ed informarsi per crescere senza piangersi addosso, lamentarsi, magari anche imparare e vivere uno stile gioioso ed allegro. Molto importante è stata un’esperienza formativa nel luglio del 2017 “DaMonteleoneun mosaicodipacechecipiace” vissuta in collaborazione virtuosa con il Comune, il Centro Gandhi di Pisa e l’I.C. “Accadia” che ha visto 60 persone impegnate.

Oltre alle numerose, intense esperienze compiute in questi circa 29 anni con le scuole,le associazioni, gli E.E.L.L (Comuni-Regione Puglia) i centri educativi, le famiglie nell’ambito della Legge 285/97, le comunità ecclesiali, il volontariato e il 3° settore, l’Università di Bari e Foggia, si vuole citare un appuntamento formativo speciale estivo che ci caratterizza oramai da 22 anni denominato in modo sintomatico ed eloquente “ALLEGRAMENTE che ha avuto come compagni di viaggio la musica, la poesia, la lentezza, i burattini, il gioco e i giocattoli, il metodo autobiografico, l’ambiente naturale, l’arte, i desideri, il teatro, la sobrietà, la bellezza, la leggerezza,l ’umorismo, la narrazione, il tempo, i ritmi della terra e del cuore, la semplicità,la cura, la corporeità, l’empatia/sintonia, il clown, i ritratti e… Tutto visto in un’ottica che possa tutelare il ben-essere,il ben-vivereeilben-stare personale e collettivo, tramite uno stile di vita pacifico e nonviolento che valorizza il lavoromanualeecreativo, come una sorta di mosaico, non ancora completato, i cui tasselli individuali sono lì a comporre un quadrounitario di pienezza, gioia e di pace, pur non disconoscendo i limiti e le fragilità dei componenti del gruppo. A tal proposito fare una sintesi adeguata e puntuale di 24 campi estivi è difficilissimo e si presenta come un’impresa ardua. Allora coscienti della limitatezza di ogni riassunto, si sceglie di soffermarsi sulle principali finalità, che insieme ad altre possono descrivere perché i partecipanti (dai 3 a 77 anni!) scelgono di vivere a luglio 4 giorni in modo intenso! Chi partecipa si aspetta di vivere la dimensione di:

A.co-formazione – ogni estate si sceglie una tematica trasversale che fa da sfondo integratore tra i compagnidiviaggio, in grado di convogliare diversi partecipanti di varia età e origine, che desiderano confrontarsi e relazionarsi in modo tale da allargare/riempire il bagaglio e la sete personale di formazione e di informazione.

B. con-vivialità durante il campo si presta una particolare e raffinata attenzione e cura alla creazione di unatmosferarelazionale che viene facilitata e costruita da tuttiipartecipanti. Pertanto il programma di minima e di massima che viene proposto tramite una brochure viene cementato da uno snocciolarsi rallentato, rasserenante, non frenetico e ossessionato dallo svolgere tutto con ansia di prestazione, in modo tale che ognuno, di diversa età possa vivere con sapiente flessibilità e gioiosità lo scandire delle giornate, dalla formazione, al mangiare, al giocare, all’esplorazione del territorio pugliese.

C. co-munità- tutto quello che accade durante le giornate riveste una particolare caratteristica in-clusiva, in-tegrante e in-teressante, nel senso che le dimensioni formative e conviviali vanno a braccetto con quella comunitaria, che diventa un valore aggiunto fondamentale. Rendendo tutti i partecipantiprotagonistiimportantiegioiosi. Si crea, perciò, una forza e un’energia di gruppo che alla fine dei campi durante la verifica risulta essere molto apprezzata.

A cura di Eugenio Scardaccione

Materiali prodotti dall’Associazione

Prepotenze Problemi – Proposte. Prevenzione del bullismo: percorsi formativi ed itinerari didattici tra scuole in rete a Bari.”

A cura di : Rosaria Ammaturo, Rosy Paparella, Licia Positò, Levante editori –Bari,2003

Lettera dal Sud sulla sobrietà”

Campo estivo del luglio 2007 organizzato dal Gruppo Educhiamoci alla Pace presso Villa della Speranza, a Villanova di Ostuni. I partecipanti lavorarono seguendo il metodo della ‘scrittura collettiva’, ideato da don Lorenzo Milani e da lui utilizzato con i suoi ragazzi della scuola di Barbiana per scrivere ‘Lettera ad una professoressa’.

Percorsi di Pace…dal Sud”

A cura di: Rosaria Ammaturo, Gianpaolo Petrucci, Eugenio Scardaccione, Ed dal Sud, 2014